Biografia


Sono nato il 19 gennaio 1950 ad Abbazia di Albino (Provincia di Bergamo), un piccolo paese nella Valle del Lujo o Vallalta, una laterale sinistra della Valle Seriana nelle basse Prealpi Bergamasche. In questa Valle nel 1136, per volontà del vescovo di Bergamo Gregorio, fu fondato un monastero benedettino. Restano ancora due belle absidi della chiesa originaria. L’amico Andrea Zonca, del Centro studi Archivio Bergamasco, ha scritto un bel volume sulla storia economica e patrimoniale di questo monastero: Gli uomini e le terre dell’Abbazia San Benedetto di Vallalta (secoli XII-XIV), Bergamo, Comune di Bergamo e Comune di Albino, 1998. Copie della pubblicazione sono ancora disponibili per l’acquisto presso la Biblioteca Mai di Bergamo: info@bibliotecamai.org

Sono nato da genitori di modeste condizioni ma stimati per laboriosità, onestà e sentimento: Michele Bravi e Anna Maria Cugini. I miei genitori si sono conosciuti in Germania durante la guerra, dove erano emigrati per lavoro, e si sono sposati a Braunschweig nella Chiesa di S. Giuseppe il 7 febbraio 1943. Hanno avuto tre figli: Cesare (nato in Germania), Michelangelo e Giulio Orazio.

Ho compiuto gli studi classici presso il Seminario Vescovile di Bergamo, dove ho avuto per maestri sacerdoti di straordinaria preparazione culturale che mi hanno trasmesso, con la passione per la lettura, un rigoroso metodo di studio, di cui mi servo con profitto ancora oggi. Devo loro eterna gratitudine. Negli anni del Liceo Dostoevskij è stato l’autore che ho più letto ed amato. Conseguita la maturità classica, ho poi frequentato per due anni il Corso teologico. Mi sono appassionato agli studi biblici e patristici. Ho studiato con particolare fervore Chenu, Congar, Cullmann, Barth, Bonhoeffer. L’argomentazione e il lessico delle scienze teologiche mi sono diventati familiari.
Lasciati gli studi teologici, mi sono iscritto nel 1973 al Corso di filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, dove mi sono laureato il 15 marzo 1978 con pieni voti e la lode, discutendo la tesi Filosofia e religione nei primi scritti kantiani: relatore prof. Enrico Rambaldi, correlatore prof. Mario Dal Pra. Mi sono accostato alla filosofia da un punto di vista storico più che teoretico. Ho seguito con assiduità le lezioni di Enzo Paci e di Mario Dal Pra, due personalità opposte per stile, interessi e metodo d’insegnamento. Da Mario Dal Pra ho appreso l’importanza della rigorosa e rispettosa analisi dei testi.
Nonostante avessi deciso di discutere una tesi di chiaro argomento filosofico, negli ultimi anni universitari mi ero accostato sempre di più alla storiografia dell’età medievale e moderna con riguardo al metodo e all’analisi delle fonti. Ho letto e approfondito Pirenne, Bloch, Chabod, Le Goff, Febvre, Braudel, Venturi. Nel volgere di sei anni sono passato dalla teologia alla storia passando per la storia della filosofia. In questo svolgimento non ho mai abbandonato l’interesse per le conoscenze acquisite nelle varie fasi della mia maturazione intellettuale. Viste sotto nuova luce critica, sono diventate componenti di una sintesi conoscitiva che ha il suo fulcro nella coscienza della storicità e relatività di ogni dottrina, idea, opinione umana. Sono approdato a una visione ‘umanistica’ dei saperi.
Dal 1976, quando ho sostenuto presso l’Università l’esame in “Storia della Riforma e della Controriforma”, per la cui preparazione ho letto Delio Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento (prima ediz. Firenze, Sansoni, 1939), è iniziato il mio interesse per la storia della Riforma protestante con riguardo alle figure dei teologi italiani riformati Girolamo Zanchi, Pier Martire Vermigli, Celso Martinengo e ai movimenti ereticali cinquecenteschi sviluppatisi in territorio bergamasco. Il progresso e la natura dei miei studi, passati dalla teologia alla storia della Riforma, riflettono, come in uno specchio, la mia personale vicenda biografica.
Il 16 marzo 1978, giorno successivo alla discussione della tesi, mi sono sposato con Liliana Baldis, nata a Bergamo (Redona) il 18 ottobre 1955.
Nell’ottobre 1974 avevo trovato impiego, a metà tempo, presso le biblioteche di Bergamo. La mia carriera bibliotecaria si è svolta tutta al servizio del Comune di Bergamo. Sono passato, per vari gradi di responsabilità, da assistente di biblioteca nel quartiere di Redona a direttore della Biblioteca Civica Angelo Mai nel 1996, a seguito di concorso nazionale.
Nel 1979, con un gruppo di amici, ho fondato il Centro studi e ricerche “Archivio Bergamasco”, un sodalizio dedito allo studio e alla valorizzazione del patrimonio storico e documentario di Bergamo e provincia. Sono stato direttore della rivista semestrale «Archivio storico bergamasco» dal 1980 al 1995. La rivista è stata edita dal 1981 al 1987 direttamente dal Centro studi, dal 1988 al 1992 dall’Editore Lubrina, dal 1993 al 1995 dalle Edizioni Junior. Tutti i numeri della rivista sono consultabili on-line sul sito di Archivio Bergamasco. La rivista ha dato un notevole impulso al rinnovamento e all’aggiornamento della storiografia locale, sia nei temi sia nelle fonti.
Il 26 ottobre 1981 è nata nostra figlia Elena. Si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano il 2 maggio 2006 con una tesi dal titolo: Elementi del paesaggio in Euripide.
Nel 1982 ho conseguito presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Milano il Diploma di Paleografia, Archivistica e Diplomatica. La frequentazione della Scuola ha dato basi solide alla metodologia dei miei studi storici.
Dal 1986 al 1989 sono stato consulente per la Regione Lombardia nella realizzazione del Progetto “Archidata”: inventariazione degli archivi di antico regime della Lombardia. La consulenza ha riguardato i seguenti ambiti del progetto: 1. redazione della Guida per la compilazione della scheda di inventariazione; 2. docenza per il gruppo di lavoro incaricato di inventariare gli archivi della provincia di Bergamo; 3. coordinamento del gruppo di lavoro di Bergamo. 4. verifica e controllo degli inventari.
Nel 1988 sono stato cooptato nell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo come socio della Classe di Scienze morali e storiche. Devo confessare che sino ad oggi, se escludo qualche raro intervento, il mio apporto a questo antico e benemerito sodalizio è stato troppo modesto.
Nel 1989, vincitore di una borsa di studio, ho compiuto un soggiorno di due mesi presso la Biblioteca Newberry di Chicago (USA), dove ho studiato, potendo disporre di ricche collezioni di testi del XVI secolo, i commenti veterotestamentari di Pier Martire Vermigli (Giudici, Samuele, Re) con particolare riguardo alle concezioni giuridiche e politiche del riformatore fiorentino: quando è lecito il tirannicidio per il bene del popolo?
Dal 1988 al 1993 sono stato direttore con Claudio Calzana della collana Vite (autobiografie di autori dall’Umanesimo all’Illuminismo) edita dall’Editore Pierluigi Lubrina. Ho curato il primo volume della collana: Thomas Platter, La mia vita, Bergamo 1988, autobiografia dell’umanista svizzero che fu maestro di scuola e stampatore a Basilea nel Cinquecento.
Nel 1992 sono stato tra i fondatori a Bergamo del Centro Culturale Protestante, del cui Consiglio Direttivo sono membro ancora oggi. Il Centro, che non ha alcuna connotazione confessionale, promuove la conoscenza del contributo recato dal Protestantesimo allo sviluppo della vita politica, culturale, religiosa e artistica dell’Europa in età moderna e contemporanea. Nella veste di studioso del Protestantesimo ho partecipato come relatore a vari convegni e conferenze sia in Italia sia all’estero. Tra i più significativi, l’intervento all’Università di Zurigo il 6 luglio 1999 sul tema Le fonti del Repubblicanesimo di Pietro Martire Vermigli, relazione poi pubblicata a Ginevra presso Droz nel 2002 nell’antologia Humanism, Republicanism, Reformation; e l’intervento il 5 novembre 2004 alla Biblioteca Provinciale di Salerno sul tema: Dal torchio alle fiamme: inquisizione e censura. Il fondo librario del convento di S. Spirito di Bergamo.
Dai primi anni Novanta ho avviato una regolare e approfondita lettura dei testi della letteratura greca e latina. Stimolato dal ruolo istituzionale che ricoprivo come direttore di biblioteca, ho indagato la storia delle biblioteche antiche, del libro e delle pratiche di lettura in età romana. Ho posto al centro di questi studi tre autori: Cicerone, Orazio, Seneca. Mi riprometto di pubblicare quanto prima su questo sito alcuni risultati di queste indagini.
Dal 1999 al 2001 sono stato membro del Comitato scientifico e docente del Corso di perfezionamento in “Conservazione di beni librari e documentari” organizzato dalla Università degli Studi di Bergamo, Facoltà di Lingue e Letterature straniere.
A partire dagli anni 1998-2000 ho allargato il campo delle mie ricerche alla storia della pittura. Se fino ad allora l’interesse per l’arte si era limitato agli aspetti iconografici e documentari connessi alla illustrazione di particolari tematiche di storia delle idee, da questa data ha preso decisamente il sopravvento l’interesse per il linguaggio formale della pittura e per la componente poetica delle opere degli artisti. Perseguo un rigoroso programma di visite delle principali gallerie italiane e straniere. L’interesse per l’arte pittorica nasce da un personale bisogno di poesia e verità, nel senso che ha inteso dare a queste parole Goethe e più di recente Ricœur. Vivo l’arte come forma di vita intellettuale e morale e come luogo che preserva nel tempo un valore di umanità, nel più alto senso di libertà ed espressione.
I miei interessi di studio si sono ampliati, forse troppo. Col voler comprendere molte cose finirò di non comprenderne bene nessuna. Ma preferisco correre il rischio di cadere negli inevitabili errori dell’eclettico, piuttosto che sapere tutto di un albero ma di non vedere mai il bosco.
Nel 2005 sono stato aggregato al Rotary Club Bergamo, Distretto 2040, come socio onorario.
Nel 2007, in collaborazione con Simone Facchinetti del Museo Bernareggi di Bergamo ho aperto la collana “Fonti e strumenti per la storia e l’arte di Bergamo”, pubblicando il primo volume: Donato Calvi, Delle chiese della Diocesi di Bergamo (1661-1671). Nel 2008 ho curato con Aurora Furlai il secondo volume dedicato agli Indici delle Effemeridi del padre agostiniano. È stata per me un’interessante occasione per compiere un’ampia ricognizione critica delle fonti per la storia di Bergamo.
Dal 1° agosto 1996 sino al 30 giugno 2010 sono stato direttore della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo, nella quale ero entrato nel 1981 chiamato dall’allora direttore Gianni Barachetti come assistente al servizio di prestito, mentre dal 1985 al 1996 sono stato responsabile della Sezione Manoscritti e fondi librari antichi. Nelle vesti di direttore della Biblioteca ho collaborato, a volte in qualità di coordinatore, a varie iniziative culturali promosse dal Comune di Bergamo, quali convegni, pubblicazioni, esposizioni.
Il 27 dicembre 2008 sono stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Il 30 giugno 2010 ho lasciato la direzione della Biblioteca Mai per potermi dedicare completamente agli studi e alla scrittura, ma finora con scarsi risultati. Confido nel fatto che la creazione di questo sito sia per me di stimolo nel perseguire studi con più costanza e regolarità.
Il 19 novembre 2010 il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, mi ha nominato membro del Comitato scientifico della Fondazione Giovanni XXIII. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione mi ha assegnato il compito di sovrintendere ai lavori di ordinamento e inventariazione dell’archivio Roncalli e delle carte Capovilla, e di catalogazione delle opere a stampa e degli album fotografici. Quando avevo cinque anni, l’allora Patriarca di Venezia Roncalli venne in visita nella mia parrocchia di Abbazia dove era parroco un suo compagno di studi, don Giovanni Filippi. Io mi trovavo allora gravemente ammalato per una trascurata pleurite. Mia madre, avvoltomi in una coperta, mi recò in braccio alla canonica perché ricevessi la benedizione del Patriarca. Il quale, con fare affabile com’era suo solito, chiese a mia madre: « Come si chiama questo bambino? » - « Orazio » - « Orazio? Orazio è stato un grande poeta latino. Questo bambino guarirà e da grande studierà sicuramente il latino ». E mi benedisse. Ogni volta che mia madre raccontava questo episodio, piangeva. Un felice destino, o la benedetta Provvidenza, ha voluto che 55 anni dopo io dovessi collaborare al riordino e alla inventariazione delle carte di quel santo profeta.
Il Consiglio comunale di Bergamo, nella seduta del 4 aprile 2011, mi ha nominato Conservatore onorario della Biblioteca Mai, nomina che mi è stata pubblicamente conferita dal Sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, sabato 9 aprile 2011, in apertura del Convegno internazionale Studiosi stranieri alla Civica Biblioteca A. Mai: storia, cultura e arte di Bergamo, tenuto nella Sala dei Giuristi in Bergamo Alta.

Sono tra i miei maestri di vita e di pensiero Omero, Epicuro, Orazio, Virgilio, Seneca, Dante, Montaigne, Kant, Goethe, Delacroix. Ma non giuro sulle parole di nessuno.

Nell'ottobre 2012 ho deciso di aprire questo sito sul quale pubblicare in formato digitale volumi e saggi miei già editi a stampa, nonché in formato pdf relazioni, interventi, ricerche. Lo scopo è di favorirne la più ampia e libera circolazione e farne materia, per chi è interessato, di condivisa riflessione, scambio di opinioni, possibile progresso degli studi.











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