28 agosto 2013: In Val d’Otro, sopra Alagna
Leggiamo nel Salmo 68, 17 che Dio ha posto la sua dimora sul monte. Bene. Ma quale monte? I biblisti ortodossi discutono se Horeb, Sinai, o Bashan. Perché invece non una delle cime che fanno da corona a questa Valle incantevole, paradiso di abeti e larici odorosi, di ampi prati fioriti? Chi ama la natura e la montagna deve assolutamente salire in Val d’Otro, almeno una volta nella vita.
Noi la raggiungiamo in due ore da Alagna oggi, giornata meravigliosa, un cielo terso, un’aria fresca e cristallina.
Quassù, a circa 1700 m., sono le antiche contrade walser (Im Land), ancora ben conservate anche se le attività agricole e pastorali di un tempo si sono oggi di molto ridotte, quasi solo relegate nella contrada più alta, a Pianmisura, dove sono gli alpeggi.
Le contrade della Val d’Otro (Im Olter) sono sorte su pendii soleggiati e protetti, che permettevano un raccolto più vario e sostanzioso di quello di fondovalle, per cui in antico un terzo della popolazione di Alagna viveva qui, vi restava sino a Natale, scendeva ad Alagna per poi risalire in Valle il giorno dopo la Festa di s. Giuseppe.
Ciascuna contrada è formata da poche case, dalla chiesetta, dalla fontana con l’abbeveratoio per le bestie, dal forno per la cottura del pane. Le case sono tutte orientate a mezzogiorno. Sono costituite da un basamento in pietra e da una parte soprastante interamente in legno: al pian terreno la stalla, al primo piano l’abitazione, al secondo il fienile. Hanno la caratteristica di essere circondate sui quattro lati, su tre quando la casa è addossata a un pendio, da loggiati protetti da un grigliato di pertiche orizzontali fissate a montanti verticali: l’uniforme e regolare distanza mantenuta tra i montanti e tra le pertiche conferisce alle facciate delle case il disegno di una rigorosa geometria. I tetti a due falde, coperti da grosse piode, hanno una uguale pendenza, per cui i piani inclinati dei tetti di tutte le case della contrada sono tra loro sempre paralleli. Queste sapienti regole costruttive, osservate per secoli, sono servite a mettere in risalto più che la singola casa l’unità organica dell’insieme abitativo, armoniosamente fuso con lo scenario naturale.
La singola casa poi non è rinchiusa in se stessa, come si vede nelle altre regioni alpine, ma aperta all’esterno, all’aria, al sole. Attraverso infatti la comunicazione dei loggiati, la casa vive nell’immensità dello spazio alpestre. I loggiati, attrezzati di panche e tavoli ribaltabili, prolungano all’aperto lo spazio dei locali interni, stretti e bassi. Sulle pertiche dei loggiati si ponevano a seccare erba, segale e canapa raccolti sul finire dell’estate, quando le piogge sono più frequenti.
Davanti alle case sono orti rigogliosi, ben curati, senza erbacce, chiusi da muretti a secco che li proteggono dalle bestie e dai venti freddi. Producono lattuga, porri, cipolle, carote, patate. In un orto della contrada Scarpia, Liliana ha rivisto con piacevole sorpresa una pianta aromatica, detta Erba di S. Pietro, che non vedeva da bambina, quando la raccoglievano per cuocere saporite frittate. Il proprietario ce ne ha offerto un rametto.
Nel salire a Pianmisura, appena dopo la contrada di Scarpia, abbiamo osservato in terreno umido una meravigliosa fioritura di Aconitum variegatum subs.valesiacum, Aconito del Vallese, end., dai fiori di un intenso blu violaceo, in colonia e in consorzio di alte erbe. Osservato anche, appena sopra Dorf, Lychnis flos-Jovis, Fior di Giove, fiorellini di color porporino luminoso.
Rientrati tardi ad Alagna, dopo una lunga sosta alla casa walser zar Senni, in contrada Follu, oggi trasformata in un accogliente rifugio. Gustata una buonissima crostata ai frutti di bosco. Conversato col custode del rifugio sulla storia e sui caratteri della Valle.
Contrada Follu in Val d’Otro Loggiato di casa walser in Val d’Otro
Pianmisura, la contrada più alta della Val d’Otro