3 agosto 2013: Il dio sole
Alle 6.30 tutte le mattine, puntuale, sento un pettirosso nel giardino della casa accanto, e solo per pochi minuti.
Riservo alla prima mattina le letture che più si addicono all’ora meditativa: classici, poesia, filosofia. Gli studi eruditi vengono dopo. Impressionato dalla superna maestà e gagliardìa con le quali il sole sorge a illuminare la terra, che è il più emozionante e fascinoso fenomeno della natura, stamane ho voluto meditare il bellissimo Inno ad Aton di Amenofi IV (Edda Bresciani, Letteratura e poesia dell’antico Egitto, Torino, Einaudi, 1999, pp. 411-415): «Ti levi bello all’orizzonte del cielo, Aton vivente che hai iniziato la vita; quando sorgi all’orizzonte orientale, riempi ogni terra della tua bellezza, sei bello, grande, splendente, alto su ogni terra». Forte concezione universalistica sottesa alla religiosità di questo inno: tutti i popoli, senza distinzioni, godono dei benefici dell’immutabile e imparziale dio sole. Altre concezioni universalistiche seguiranno: la legge romana che concede la cittadinanza prescindendo dalla provenienza etnica (Giulio Cesare); la Grazia salvifica, come dono concesso a tutti i popoli e a tutte le persone, senza riguardo a razze, lingue, maschio o femmina, padrone o servo (s. Paolo); la ragione, come facoltà comune a tutti gli uomini che possono disporne come strumento di illuminazione, progresso, emancipazione, libertà (Illuminismo). Per una storia dell’universalismo.