30 ottobre 2012: Slataper, Il mio Carso

Scipio Slataper (1888-1915), Il mio Carso (I ediz. 1912), Milano, Mondadori, 1980, p. 45: “Ella ci bacia il capo e ci chiede scusa in silenzio”; p. 48: “Uscii deluso. Toccai le foglie degli alberi umidi di piova, sforzandomi a non paragonarle con niente. Un’impressione tattile di bagnato e di freddo, e basta”; p. 51: “inchiniamoci sul tavolino per venerare il pensiero che gorgoglia, commisto all’inchiostro, giù dalla penna”; p. 53: “allento il passo: l’animo si può ingrassare rapinando la natura”; p. 55: “tu vai in su: questo solo è vero; tu devi: questo solo è bello”; p. 57: “tutte le cose sono vere”; p. 59: “Avevo bisogno di sassi e di sterilità. E mi ricordai del carso”; p. 63: “Tutta la terra lavora in una grande frenesia di dolore che vuole dimenticarsi”; p. 85: “Il mio carso è duro e buono. Ogni suo filo d’erba ha spaccato la roccia per spuntare, ogni suo fiore ha bevuto l’arsura per aprirsi. Per questo il suo latte è sano e il suo miele odoroso”; p. 87: “noi vogliamo bene a Trieste per l’anima in tormento che ci ha data”.
Il mio Carso è un autentico capolavoro. Penso così di ogni libro che, appena letto, sento impellente il bisogno di rileggere subito, con lentezza, soffermandomi con l’immaginazione e col pensiero su singoli passi per scoprirvi sempre nuove bellezze e verità. Forse nel testo qualcosa è di troppo (per esuberanza giovanile? Per un mancato lavoro della forma?) e si avverte qua e là un eccesso retorico, ma la prima impressione, che si rafforza con la rilettura, è di un testo scaturito genuino dal cuore di un grande poeta e da una mente geniale, piena di energia e di vita
Quand’ero alle Elementari, nel mio villaggio di Abbazia, e studiavo la geografia, la materia che preferivo, mi affascinava raffigurare nella mia fervente immaginazione il Carso, sicuramente per la passione con la quale ce lo descriveva, selvaggio, aspro e ventoso, la maestra che era triestina e che doveva avere anche lei, come Slataper, il Carso nel cuore.
Perché non andarci una volta con Liliana?

              

Scipio Slataper                        Il Carso,  a nord di Trieste