12 ottobre 2012: Tenersi aggiornati in una disciplina di studi
Se per qualche tempo non si coltiva una disciplina di studi nella quale ci eravamo un tempo avventurati, si perde in fretta il contatto vivo con la materia, che vuol dire sostanzialmente perdere il filo dei progressi che la disciplina compie e che si può seguire solo col tenere aggiornata la bibliografia, esercitata la riflessione e mantenuta costante la frequentazione dei cultori. Mi avvedo di questo fatto avendo ripreso in queste settimane, dopo alcuni anni, lo studio del riformatore fiorentino Pier Martire Vermigli in preparazione della conferenza che terrò al Centro Culturale Protestante di Bergamo sabato 24 novembre.
In questi ultimi anni sono usciti saggi, edizioni di testi e di carteggi, sono state pubblicate ricerche su personaggi che furono in contatto col teologo fiorentino o su vicende che lo videro con altri coinvolto, si sono organizzati convegni.
I progressi della disciplina toccano spesso prospettive nuove di ricerca, che concorrono a mutare consolidate convinzioni storiografiche. Lo sforzo richiesto per l’aggiornamento non è indifferente, anche perché non si tratta di aggiornare solo la bibliografia ma, in non pochi casi, di mettere in discussione risultati raggiunti un tempo e che ritenevamo assoluti: questo costa più fatica.