20 gennaio 2015: La rilevanza della pittura nella società fiamminga del Seicento
Ho trovato singolare e interessante dal punto di vista iconografico il quadro di Anthonie o Antoine Sallaert, pittore attivo a Bruxelles nella prima metà del Seicento, Processione delle fanciulle del Sablon, visto poche settimane fa alla Galleria Sabauda di Torino (olio su tela, cm. 56×99).
Raffigura la processione, Ommegang, che si svolgeva a Bruxelles ogni anno la domenica avanti la Pentecoste intorno alla Chiesa di Nostra Signora del Sablon. Ommegang era la più grande manifestazione religiosa e civile della Città. Sfilavano le gilde militari, i notabili, le corporazioni, gli ordini religiosi, i magistrati. Il concorso di popolo era enorme essendo la processione il momento culminante della più grande festa di Bruxelles.
Il dipinto fu realizzato sicuramente dopo il 1617, perché a partire da quest’anno sfilarono nella processione, precedendo la statua della Vergine miracolosa, protettrice della Città, anche dodici ragazze povere, per le quali l’arciduchessa Isabella aveva iniziato ad elargire, a partire dal 1617, una somma di denaro per la costituzione della loro dote. Le dodici ragazze si vedono in primo piano vestite di bianco e con in mano una candela accesa. Ogni particolare è descritto con minuzia e precisione. Notiamo che in occasione della processione le facciate delle case venivano ornate con rami verdi, e ciò rinvia all’antico significato lustrale della processione, momento collettivo di purificazione della Città che si metteva sotto la protezione della Vergine contro i pericoli esterni.
Ma il particolare che più mi ha colpito e che voglio porre all’attenzione dei lettori è questo: lungo il percorso della processione venivano esposti, sul fondo di tele rosse, verdi, brune quadri di vario genere, non solo di contenuto religioso; si vedono infatti ritratti, scene storiche e pure un paesaggio appeso fuori di una casa in alto a destra; alcune persone, disinteressandosi bellamente del passaggio della Vergine miracolosa, sono intenti a osservare i dipinti e a discuterne tra loro.
Il quadro di Sallaert è un documento curioso, che testimonia plasticamente come nella regione fiamminga in età barocca la pittura fosse tenuta in grande considerazione e come essa rivestisse un’importante funzione sociale. In questi anni, solo a Bruxelles, esercitavano l’arte ben trecento pittori. Sono gli anni di Rubens e di van Dyck.