31 luglio 2012: Lettori e pratiche di lettura nei dipinti di Albert Anker
Al pianterreno dello splendido Museum Oskar Reinhart am Stadtgarten di Winterthur è in corso quest’estate una eccezionale promozione delle pubblicazioni edite dal Museo. Per 2 franchi svizzeri ho acquistato pochi giorni fa il catalogo della collezione del Museo edito nel 1971; per 5 franchi il catalogo generale della pittura svizzera della collezione, a cura di Franz Zelgere, edito nel 1981, con schede ben documentate e con la riproduzione di tutti i dipinti in bianco/nero. Il volume Ländliche Gesellschaft und materielle Kultur bei Albert Anker (1831-1910), numero monografico dei «Berner Zeitschrift für Geschicthe», n. 2, 2010, lo si poteva prendere gratis, come altri ottimi opuscoli.
Ho approfittato di tanta liberalità per portarmi a casa libri di sicura, buona consultazione. Ma il denaro che non ho speso nei libri, Winterthur me l’ha ripreso col pagamento del parcheggio sotterraneo Coop-Manor (Museumstrasse), dove abbiamo sborsato 62 franchi (51 €) per 9 ore di sosta. È il parcheggio più caro al mondo. Nemmeno a Venezia, Piazzale Roma, si spende tanto (24 ore: 30 €). Se vi capita un giorno di voler visitare il Kunstmuseum e il Museum Oskar Reinhart di Winterthur, due gioielli di straordinario fascino per gli amanti della bella pittura, evitate dunque il parcheggio Coop-Manor. E anche degli altri parcheggi vicini informatevi prima sul costo orario.
Ad Albert Anker ho dedicato in questo sito una recensione della mostra tenuta a Berna nel 2010, in cui ho sottolineato il rilievo iconografico che il pittore svizzero, da schietto figlio della Riforma, assegna nei suoi dipinti alla lettura. Trovo dunque interessante il saggio di Gerrendina Gerber-Visser: Lesen und Vorlesen bei Albert Anker, pp. 51-64, che compare sul numero monografico che mi sono portato da Winterthurh e che oggi ho letto con grande piacere. Partendo dalla constatazione dell’alto numero di dipinti in cui Anker raffigura scene di lettura, l’Autrice svolge, con adeguato supporto bibliografico, quattro punti: 1. Anker lettore; 2. Uomini che leggono giornali; 3. Giovani donne lettrici; 4. Lettura ad alta voce.
1. Conosciamo Anker lettore scorrendo i titoli della sua biblioteca custodita nella casa-museo di Ins (Svizzera) e con la consultazione della corrispondenza conservata nella Burgerbibliothek di Berna. Accanto alle opere teologiche (11% del totale della biblioteca) e filosofiche, ai testi degli autori antichi greci e latini letti nell’originale, alla Bibbia in ebraico, che ancora legge negli ultimi giorni di vita, tutti libri della sua formazione giovanile nella quale non erano mancati, per desiderio del padre, studi teologici condotti ad Halle in Germania, grande parte tengono sugli scaffali di Ins la storia e il genere biografico, quasi il 32% della biblioteca; vengono poi le descrizioni di viaggi, la storia dell’arte, la storia naturale, la letteratura francese con Balzac e Zola, tutte le opere dello scrittore svizzero Jeremias Gotthelf. Anker ama leggere i giornali, dai quali apprende il gusto e lo spirito del suo tempo, i fatti del mondo, le problematiche sociali per le quali è particolarmente sensibile pur non avendo mai voluto impegnarsi direttamente nella politica. Legge con preferenza «Suisse libérale» e «Berner Volkszeitung», una testata ai suoi esordi radicale poi, a partire dal 1880, di tendenza cristiano-conservatrice.
2. Molti ritratti eseguiti da Anker mostrano uomini, soprattutto contadini di Ins, che leggono giornali, segno della grande diffusione di periodici anche tra il ceto popolare, che si ha in Svizzera a partire dalla metà dell’Ottocento: si contano in Svizzera nel 1860 ben 298 testate tra giornali e riviste; segno anche della volontà del ceto contadino di emancipazione culturale e politica. Che cosa leggono i contadini di Anker? «Seeländer Bote», un giornale di ispirazione liberale e conservatrice, che si contrappone al radicale «Seeländer Anzeiger» (vedi immagine 1: Lettore di giornale, 1878, olio su tela, cm. 61×48, Neuchâtel, Musée d’art e d’histoire). Anker, che mette nelle mani dei suoi contadini «Seeländer Bote», e che legge «Berner Volkszeitung», mostra quali sono i suoi orientamenti politici.
3. Il pittore esegue molti dipinti con giovani donne lettrici. Con ciò documenta come la lettura, che nel Settecento e nel primo Ottocento era stata mezzo di istruzione femminile della classe borghese, lo sia ora diventata anche delle donne del ceto popolare. Certo, nessuna donna è raffigurata mentre legge un giornale: la politica resta un affare degli uomini. Le donne leggono la Bibbia, i romanzi di Gotthelf, la storia della Svizzera, biografie, calendari popolari, poesie, novelle, e naturalmente il romanzo di Johann Heinrich Pestalozzi, Lienhard und Gertrud del 1781-1787 (edizione italiana: Leonardo e Gertrude: libro per il popolo, Firenze, la Nuova Italia, 1968). Dove si procurano i libri per le loro individuali letture? Nelle molte e fornite biblioteche popolari sorte ovunque nel Cantone di Berna: nel 1866 si contano 173 Jugend- und Volks-bibliotheken, biblioteche per la gioventù e per il popolo (vedi immagine 2: Rosa e Bertha Gudder, 1883, olio su tela, cm. 65,5×54,5, Collezione Christoph Blocher)
4. Altre opere di Anker mostrano bambini e adolescenti che leggono ad alta voce ad una persona o a più persone, concentrate ed attente: leggono ai compagni, ai fratellini più piccoli, ai genitori occupati nei lavori domestici, ai vecchi nonni. Nel Cantone di Berna la maggioranza della popolazione nell’Ottocento sa leggere. La scena spesso ripetuta da Anker di un ragazzo o di una ragazza che legge ad altri sta a significare, oltre al valore dell’intimità e della complicità affettiva che la lettura sa creare, l’importanza che ha nella scuola bernese, di cui l’ispettore scolastico Jakob Egger è tra i principali teorici, il saper imparare a leggere ad alta voce con il tono, il ritmo, l’espressione e il sentimento adeguati, tali da mantenere viva e alta l’attenzione dell’ascoltatore (vedi immagine 3: La meditazione del nonno,1893, cm. 63×92, Berna, Kunstmuseum).