28 maggio 2012: libri cartacei e libri elettronici

Chiacchiere tra amici. Parliamo di libri cartacei e libri elettronici. Siamo concordi nel rilevare che vi è un profondo legame tra il testo considerato come parola, narrazione, pensiero e la materialità, la consistenza (nel senso di volume), la struttura (di qualunque forma, rotolo di papiro, tavoletta, codice, libro a stampa ecc.), il ‘peso’ del suo supporto, un legame così stretto che la ‘realtà fisica’ del supporto pare costituire la condizione necessaria per dire che un testo realmente ‘esiste’. Così come nell’antica età della cultura orale la parola era insieme idea, simbolo, concetto, immagine e realtà ‘fisica’, vale a dire sonorità, timbro, modulazione, un tutt’uno con la mimica del volto, la gestualità (Omero). Ciò che è ideale, simbolico ha bisogno di ‘incarnazione’ per esistere, unità di spirito e materia.
Queste riflessioni possono aiutare a comprendere da un punto di vista fenomenologico le molte espressioni che usiamo quando parliamo del libro cartaceo dicendo di preferirlo al libro elettronico: «sento l’odore della carta…, lo tengo tra le mani…, lo posso toccare, sfogliare, sottolineare,…lo vedo sullo scaffale…», ecc. ecc. Queste espressioni rimandano al concetto di ‘consistenza fisica’, ‘tattile’ del testo. Riflessioni da approfondire e da ordinare meglio.