21 settembre 2014: Hermann Hesse poeta
Hermann Hesse è un virtuoso della sensazione. Romantico e un po’ barocco, vive di un contatto panico con la natura, misterioso e sempre rinnovantesi. Verrebbe voglia di rimproverargli questa ebbrezza come un’ossessione che nuoce all’arte, ma sarebbe ingiusto perché Hesse è sinceramente poeta, spontaneo, schietto, mai artificioso. Cambiano i personaggi dei suoi romanzi, ma vera protagonista resta sempre la sua grande anima anelante di libertà e di grazia divina, anima contemplante, dolorosa e felice. Leggendolo, messa da parte una certa ritrosia per quella eccessiva mescolanza di realtà, favola e sogno, per quel poco d’azione così ingenua, mette voglia di guardare con nuovi occhi noi stessi e il mondo, arricchiti nella nostra immaginazione di un profluvio di immagini, di impressioni e di espressioni che variano ad ogni pagina nel tono e per leggere sfumature. E il modo d’espressione d’ogni immagine sentita è di una tale esattezza, proprietà, concisione da essere portati a vedere forse proprio in questo modo, in questa misura dell’espressione, l’alto valore letterario e poetico di Hesse, ricco di sensi e di anima.