17 maggio 2012: L’uomo di Guicciardini
Letto il saggio di De Sanctis, L’uomo di Guicciardini: quanta passione per l’ideale di una Nazione civile, morale, forte, ma anche quanta tristezza e delusione nel vedere come in Italia hanno sempre prevalso i ‘savii’, per i quali la vita “è un calcolo aritmetico” a difesa del loro ‘particulare’! “La razza italiana non è ancora sanata da questa fiacchezza morale, e non è ancora scomparso dalla sua fronte quel marchio che ci ha impresso la storia di doppiezza e di simulazione. L’uomo del Guicciardini vivit, imo in Senatum venit, e lo incontri ad ogni passo. E quest’uomo fatale c’impedisce la via, se non abbiamo la forza di ucciderlo nella nostra coscienza”, p. 117 vol. XIV delle Opere (Einaudi).