10 agosto 2014: Lettura e ascolto, grazie a You Tube
Qualche settimana fa, leggendo Guerra e pace, ero giunto alla pagina in cui Tolstoj, unendo con somma bravura realismo a ironia, narra del fastoso ricevimento dato in onore del generale Bagration a Mosca (Libro II, Parte prima, cap. III).
“Con voce stentorea il maggiordomo annunciò : – Il pranzo è servito! -. La porta venne spalancata, dalla sala di pranzo risuonò la polonaise : Tuono della vittoria, echeggia, gioisci, Russia vittoriosa… Tutti si alzarono…”. La musica che venne eseguita al momento dell’ingresso degli invitati nella grande sala da pranzo, sfarzosamente addobbata, era l’inno nazionale russo, musicato in tempo di polonaise da I. A. Kozlovskij: così ci informa la nota a p. 379 dell’edizione Garazanti 2014. Mentre mi immaginavo la scena, mi è balenata improvvisa un’idea:
– E se in You Tube ricercassi questo inno? – Non è stato facile, ma alla fine l’ho trovato, con la parola di ricerca più semplice e scontata: “Inno russo Tuono della vittoria”. Ho continuato la lettura: “Trecento persone si disposero poi nella sala da pranzo, più o meno vicino all’ospite che si onorava, a seconda dei gradi e dell’importanza di ognuno …” ecc. ecc., e intanto anch’io, mentre leggevo e rileggevo, ascoltavo l’inno trionfale come fossi tra gli invitati alla festa del generale Bagration.
Oggi ho vissuto una stessa felice esperienza. Leggendo l’Atalìa di Racine (Bordas 1962), giunto al bellissimo Coro dell’Atto primo: Tout l’univers est plein de sa magnificence, che nelle rappresentazioni della tragedia (la prima nel 1691) era cantato su musica di Jean-Baptiste Maureau, mi sono ascoltato lo stupendo coro cantato dall’Ecole Sainte-Cécile, trovato in You Tube con la parola di ricerca “Maureau Tout l’univers”.
Che dire? Sino a dieci anni fa mi sarebbe stato impossibile, nemmeno andando per i più esclusivi e forniti negozi di musiche, venire in possesso dell’inno in polonaise di Kozlovskij e del coro dell’Atalìa di Racine-Maureau.
Ogni epoca ha i suoi pregi e i suoi difetti. Questa mia epoca, tra i pregi, ha quello di offrire questi piccoli, prodigiosi doni.