2 aprile 2014: “O sante Muse, vostro sono”
Esiodo, Prologo della Teogonia 1-23 (Einaudi-Gallimard 1998, p. 3):
“Dalle Muse Eliconie cominciamo il canto,
loro che di Elicona possiedono il monte grande e divino;
che intorno alla fonte scura, coi teneri piedi
danzano, e all’altare del forte figlio di Kronos;
……
Furono loro che una volta a Esiodo insegnarono l’arte del canto bello,
mentre pasceva gli armenti sotto il divino Elicone”
Orazio, Odi III, 4, 1-24 (Einaudi 2009, pp. 163-165):
“Discendi dal cielo e intona col flauto,
o Calliope sovrana, una lunga melodia,
o canta se vuoi con la tua limpida voce,
o suona sulla cetra di Febo.
Udite – o m’illude soave follia?
Mi sembra di udirla e vagare
per boschi sacri, percorsi
da acque e da brezze amene.
……..
Vostro, o Camene, vostro salgo
sull’erta Sabina o godo
la fresca Preneste e i declivi di Tivoli
e le acque di Baia”.
[Vester, Camenae, vester in arduos
tollor Sabinos, seu mihi frigidum
Praeneste, seu Tibur supinum,
seu liquidae placuere Baiae]
Dante, Purgatorio I, 7-8(Mondadori, I Meridiani, 1994, pp.10-11):
“Ma qui la morta poesì resurga,
o sante Muse, poi che vostro sono”