10 gennaio 2014: Amore per i libri e per la lettura
Quando ero direttore della Biblioteca Civica di Bergamo, mi piaceva mettere in testa alla prima pagina del Notiziario mensile la citazione di un grande autore avente per oggetto libri, biblioteche, lettura. Avendo tenuto memoria di quelle citazioni, qui ne pubblico alcune, sicuro che a qualche lettore potrebbero offrire stimolo per una riflessione o motivo per essere utilizzate in particolari occasioni. Mi scuso di non poter fornire di tutte le citazioni l’edizione e la pagina da cui son tratte.
Indubitabile è in me la brama di libri. Non proprio
di possederli o di leggerli, quanto piuttosto di vederli,
di convincermi della loro esistenza nella vetrina di un libraio.
Se in qualche luogo ci sono più copie del medesimo libro, ciascuna mi dà piacere.
(Franz Kafka, Diari 1910-1923)
Non che io sia convinto di raggiungere, con le mie letture,
qualcosa di notevole, sono anzi dominato dal solo desiderio
di accostarmi alle belle opere che leggo talmente da fondermi con esse.
(Franz Kafka, Diari 1910-1923)
La filologia è una onorevole arte che insegna a leggere bene,
cioè lentamente, in profondità, guardandosi avanti e indietro,
lasciando porte aperte, con dita e occhi delicati …
(Friedrich Nietzsche, Prefazione a Aurora)
Libri … singolarmente viventi. Oggetti piccoli, eppure pieni di mondo.
Che stanno lì senza muoversi e senza far rumore, e tuttavia pronti
in ogni momento ad aprire le proprie pagine e a cominciare un dialogo…
(Romano Guardini, Elogio del libro, Brescia, Morcelliana, 1985)
… da questa porta risospinta al lampo
dei vincitor del tempo eterni libri
fugge ignoranza …
(Lorenzo Mascheroni, L’Invito a Lesbia Cidonia)
Non neghiamo affatto che la Musa sia libera d’avventurarsi nei più
spericolati vagabondaggi e che attraversi centri urbani, moderni e rumorosissimi,
ma la sera, quando vuol porre un po’ d’ordine nelle sue idee, si rifugia volentieri
tra gli alti scaffali dei libri. Di lì forse comincia il silenzioso viaggio della poesia.
(Giovanni Macchia, Ritratti …, I Meridiani 1997, p. 638)
L’intelligenza non si acquista con la semplice lettura dei libri,
ma col ripetere in sé medesimi, sotto lo stimolo della vita, il loro dramma mentale.
(Benedetto Croce, Contributo alla critica di me stesso, Adelphi, 2000, p.38)
Fino dai miei primi anni mi perdevo completamente nelle mie letture;
me le godevo quasi sensualmente, comodamente e senza fretta. E cosa me ne rimane?
Solo la tinta per così dire, la tinta del recipiente che io sono e che sul momento
tinge il suo contenuto. Forse la vera cultura è quanto resta,
quando tutto quello che abbiamo imparato è caduto nel dimenticatoio.
(Bernard Berenson, Ultimi diari 1947-1958)
… se hai una biblioteca e un giardino, hai tutto …
(Cicerone, Lettera a Varrone, Familiari IX, 4)
L’amore per i libri quando non è guidato dalla Filosofia
e da uno spirito illuminato è una delle passioni più ridicole
(D’Alembert, Bibliomanie)
… passiamo la nostra vita a “leggere”, ma non sappiamo più leggere, ossia fermarci,
liberarci dalle nostre preoccupazioni, ritornare a noi stessi,
lasciare da parte le nostre ricerche della sottigliezza e dell’originalità,
meditare con calma, ruminare, lasciare che i testi ci parlino.
È un esercizio spirituale, uno dei più difficili.
(Pierre Hadot, Esercizi spirituali e filosofia antica, Einaudi 2002, p. 68).
La potenza della nostra intelligenza e della nostra volontà possiamo svilupparla
soltanto in noi stessi, nelle profondità della nostra vita spirituale; ma l’educazione
delle “maniere” dello spirito si compie in quel contatto con altri spiriti che è la lettura
(Marcel Proust, Sulla lettura, 1919)
Voglio fiumi che facciano oceani,
come Shakespeare e Dante,
fiumi che non si secchino nel vuoto del passato
(Henry Miller, Tropico del cancro)
I libri non vanno ‘assaggiati’, come fanno oggi molti critici,
ma ‘mangiati’ , come fanno i veri lettori
(Giuseppe Pontiggia, Discorso nel Salone Furietti della Biblioteca Civica A. Mai, 30 Aprile 2002)